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Ceronetti, D.D. Deliri disarmati

collana: Letture Einaudi  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 19/04/2022
pagine:  XXXIV - 230
prezzo: € 19,50
ISBN: 9788806252335
prefazione a cura di: Tiziano Scarpa
traduzione di:  
argomento: narrativa italiana
formato: brossura
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Guido Ceronetti

D.D. Deliri disarmati


Poeta, scrittore, polemista profondamente antimoderno, apocalittico, anarchico-reazionario, quasi sempre paradossale nelle forme e nei contenuti, Ceronetti ha adottato di volta in volta svariati mezzi espressivi, non solo verbali (si pensi ai suoi disegni, ai collage, alle performance teatrali). Questi Deliri, pubblicati originariamente nel 1993, sono fondamentalmente racconti satirici, grotteschi e surreali. Ma piú che lo sviluppo narrativo, a Ceronetti interessa il nucleo enigmatico, simbolico, forse profetico delle situazioni che «mette in scena». E qui, piú che in altri libri, le geniali invenzioni linguistiche della sua prosa si colorano di comicità. Ne risulta un concentrato della scrittura ceronettiana e, nello stesso tempo, una delle sue opere piú divertenti.

Nell‘Occhiale malinconico, Ceronetti si rammarica di scrivere «in una lingua europea ex magnifica, sfigurata e sopraffatta da scorie verbali tossiche, non piú creativa nel popolo». Nei Pensieri del Tè ne denuncia la fiacchezza sonora: «Il latino ha meno suono del greco ma piú dell’italiano (piú contenuto sacrale), l’italiano del Trecento piú di quello attuale (infinitamente piú)». Il suo dissenso dalla lingua di oggi lo esprime in vari interventi (indimenticabile, fra i tanti, quello contro l’abuso del verbo «gestire» nella Musa ulcerosa), evitando i sintagmi-cliché e i luoghi comuni, ma anche utilizzando parole desuete o improbabili, neologismi e applicazioni morfematiche possibili ma non esistenti. (In questo slancio, devo dire, sento una forte affinità con lui). […] Nei Deliri Disarmati: «sfacibile sfacitore», «elettuari per monache», «Cagòdromo», «lercia e slampadata», «una palpebrata segreta», «un sergozzone», «resti di laniato», «prepuziare… prepuziatrice… prepuziazione», «un Dio pirchio», «potenza plutoniale», «occhi fredegondi», «i loro ganziboldi», «grido marlupo». dalla prefazione di Tiziano Scarpa

 

Guido Ceronetti (1927 - 2018). Il padre, tratteggiato in un bellissimo racconto di Piccolo inferno torinese, era un artigiano pittore-decoratore. Subito dopo la guerra inizia a collaborare con vari giornali (dal 1972 soprattutto con «La Stampa»). Nel 1955 pubblica Nuovi salmi, il suo primo libro di poesia. Nel 1968 sposa Erica Tedeschi, con la quale dà vita al Teatro dei Sensibili allestendo spettacoli di marionette nella loro casa di Albano Laziale. Tra gli spettatori: Montale, Fellini, Piovene, Buñuel, Natalia Ginzburg. Dopo la separazione dalla moglie, il Teatro dei Sensibili diventa itinerante e, con vari collaboratori, produce spettacoli in tutta Italia. Nel 1971, con il saggio Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre inizia il rapporto editoriale con la Rusconi. Tra i libri piú significativi di questo periodo: Aquilegia (1973), La Musa ulcerosa (1978). Per iniziativa di Giulio Einaudi, scrive Un viaggio in Italia (1983) e Albergo Italia (1985). Tra gli altri libri einaudiani: D.D. Deliri Disarmati (1993 e 2022), La vera storia di Rosa Vercesi e della sua amica Vittoria (2000), Piccolo inferno torinese (2003), Ti saluto mio secolo crudele (2011). Nel 1987 esce Pensieri del Tè, primo dei suoi molti libri Adelphi. Tra le sue traduzioni piú famose: Salmi, Qohélet, Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe, Catullo, Marziale e Giovenale. Muore a Cetona (Siena) nel 2018.

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