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Del Giudice, Lo stadio di Wimbledon


collana: Supercoralli
editore: Einaudi
data pubblicazione: 19/10/2021
pagine: 152
prezzo: € 15,00
ISBN: 9788806252397
a cura di: Enzo Rammairone
traduzione di:
argomento: narrativa italiana
formato: brossura
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Daniele Del Giudice

Lo stadio di Wimbledon


Daniele Del Giudice è un autore che resterà nuovo per molte generazioni.

«Cosa ci annuncia questo insolito libro?» si chiedeva Italo Calvino nell'atto di pubblicarlo. Era il 1983, e il romanzo d'esordio di Daniele Del Giudice si presentava davvero come un annuncio. Come ogni vero inizio, piú che inseguire tracce, creò nuovi territori. Misterioso e inesauribile, Lo stadio di Wimbledon è il viaggio di un uomo davanti alla scelta di prendere la parola. Seguendo i passi di uno scrittore nevralgico che non scrisse mai nemmeno un libro, e temendo il contagio del suo silenzio, quell'uomo si interroga su come stare al mondo. Forse vorrebbe solo vedere, e sentire, senza fermare nulla in forma di parole, perché «qualunque frase è contro il panorama». Ma per lui non c'è altra conclusione: «Scrivere non è importante, però non si può fare altro».

«Il navigante segue il faro calcolando continuamente la distanza; è un buon modo, credo, quello di avvicinarsi alle cose misurando sempre quanto se ne è lontani».

«Il giovane ha fatto la sua scelta: cercherà di rappresentare le persone e le cose sulla pagina, non perché l’opera conta piú della vita, ma perché solo dedicando tutta la propria attenzione all’oggetto, in un’appassionata relazione col mondo delle cose, potrà definire in negativo il nocciolo irriducibile della soggettività, cioè se stesso».
Italo Calvino

Con questo suo esordio cosí luminoso e inclassificabile, nel 1983 Daniele Del Giudice apriva una nuova strada per il romanzo italiano. Lo stadio di Wimbledon è la storia di un incontro impossibile, quello tra chi in queste pagine dice io e un non-scrittore morto da anni, una figura evanescente e inafferrabile, decisiva per la società culturale del suo Paese pur senza aver mai scritto una riga. Il protagonista si mette sulle tracce di quest’uomo irraggiungibile e conosce chi una volta l’aveva amato, calpesta i suoi stessi marciapiedi, si fa largo tra le maglie della memoria nella speranza impossibile di trovare risposte al suo enigma: perché non ha lasciato qualcosa di scritto? Ma in fondo, come suggeriva Calvino nella quarta di copertina, chi sia quest’uomo e da cosa fosse mosso non è poi tanto importante. A contare davvero sono le domande e le inquietudini che attraversano il libro, e la dialettica tra letteratura e vita che va in scena appena sotto la superficie delle frasi. È meglio rappresentare la vita delle persone o agire su di essa? Raccontare o esistere? A contare davvero è la luce di una scrittura senza eguali.


Daniele Del Giudice è nato a Roma nel 1949. Per molti anni è vissuto a Venezia, dove è morto nel 2021. Ha pubblicato Lo stadio di Wimbledon (1983), Atlante occidentale (1985), Nel museo di Reims (1988), Staccando l'ombra da terra (1994), Mania (1997), I-Tigi. Canto per Ustica (2001 e 2009, con Marco Paolini), Orizzonte mobile (2009), In questa luce (2013) e I racconti (2016). Nel 2002 gli è stato assegnato il premio Feltrinelli - Accademia dei Lincei per il complesso della sua opera narrativa, e nel 2021 il Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera. Tutti i suoi libri sono stati pubblicati da Einaudi.

 

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