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Virginia Higa L’osteria dei bisticci e degli amori Mattarelli, mestoli di bronzo, fotografie di Sophia Loren e quadri di Amalfi: benvenuti all'Osteria Napolitana, il ristorante piú famoso di Mar del Plata. A gestirlo è il Chiche, l'ultimo dei Vespolini, cuoco estroso e custode della ricetta segreta dei leggendari «sorrentini». Un'esotica commedia familiare dove la cucina diventa un rimedio per tutto, o quasi. È passato quasi un secolo da quando la famiglia Vespolini ha lasciato l’Italia per stabilirsi a Mar del Plata e aprire uno dei ristoranti piú famosi del Paese. Emigrati come tanti, se non fosse che i Vespolini, negli anni, hanno contribuito alla cultura argentina in un modo speciale, inventando una pasta unica al mondo: i «sorrentini». A custodirne la ricetta, tramandata di generazione in generazione, è il Chiche, l’ultimogenito, carismatico proprietario dell’osteria e punto di riferimento per i suoi sgangherati parenti: come Carmela, la sorella, che ha aperto un ristorante tutto suo con il marito piemontese per poi finire in bancarotta; o Ernesto, il cugino, che sogna la Russia e diventare un «bolscevico». Un irresistibile e commovente affresco familiare, tra sogni infranti, profonde solitudini e amori eterni. «Virginia Higa è la Buster Keaton della scrittura: con uno stile sobrio, minimale, riesce a dar vita a scene assurde ed esilaranti». «La fama dell’Osteria Napolitana di Chiche Vespolini si era ormai diffusa in tutto il Paese, ed erano pochi gli amanti della pasta o della città di Mar del Plata che non conoscevano il famoso locale di La Perla, con la sua lanterna di vetro, le pareti coperte di quadri e la cucina a vista. Quell’anno, in alta stagione, il locale si riempí di personaggi del mondo dello spettacolo e giornalisti televisivi, che si avvicinavano ai tavoli per intervistare i commensali e chiedevano cosa stavano mangiando, qual era il loro piatto preferito e da quanto tempo conoscevano il ristorante. Uomini e donne di ogni luogo dichiaravano che non concepivano di andare a Mar del Plata senza passare a mangiare un piatto dei famosi Sorrentini don Umberto®». |
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