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Cesare Pavese
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Hans Magnus EnzensbergerPanopticonVenti saggi da leggere in dieci minuti Sull'efficacia del saggio breve Hans Magnus Enzensberger sembra non avere alcun dubbio. Con uno sguardo a Michel de Montaigne, precursore del genere letterario, accompagna il lettore in un percorso eterogeneo, fitto di contenuti messi in relazione da accostamenti inaspettati. Proponendo nel medesimo volume le radici sia della filologia che dell’informazione sessuale, cosí come le inevitabili implicazioni dei privilegi e le analogie tra scienza e religione, l’autore non si limita a sfiorare superficialmente diversi aspetti dell’attualità, ma entra nel vivo per affrontarli con sagacia. L’intenzione è costantemente supportata da citazioni di esperti, da lui definiti «i miei santi protettori e garanti». Enzensberger tiene a sottolineare che il titolo trae ispirazione dal Panoptikum realizzato dal comico tedesco Karl Valentin a metà degli anni Trenta, un insolito gabinetto degli orrori e delle curiosità cui avvicinarsi senza porsi troppe domande. È proprio questo l’atteggiamento richiesto al lettore nell’accostarsi all’opera. Hans Magnus Enzensberger (1929) è il maggiore poeta, saggista e scrittore tedesco contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi ricordiamo Mausoleum (1979, e ripresa nel 2017 con lievi aggiornamenti e l'aggiunta del testo a fronte), La fine del Titanic (1980), Musica del futuro (1997), Più leggeri dell'aria (2001), Il mago dei numeri (1997, ripreso anche in ET), Ma dove sono finito (1998 e 2011), Esterhazy (2002), Che noia la poesia (2006), Il perdente radicale (2007), Nel labirinto dell'intelligenza (2008), Hammerstein o dell'ostinazione (2008 e 2010), Josefine e io (2010), Bibs (2011), I miei flop preferiti (2012), Il mostro buono di Bruxelles (2013), Chiosco (2013), Considerazioni del signor Zeta (2015), Tumulto (2016), Parli sempre di soldi! (2017) e Panopticon (2019).
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