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Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili.
Johann Wolfgang Goethe
Alberto Asor RosaMachiavelli e l’ItaliaLa leggendaria figura di Niccolò Machiavelli, - pensatore, teorico, interprete profondo e appassionato degli avvenimenti politici e statuali del suo tempo, - viene in questo libro ricollocata nella sua dimensione piú umana e nel moltiplicarsi senza fine delle sue vocazioni. Ne esce un personaggio a tutto tondo, in cui corpo e cervello, intelligenza e passioni, invece di muoversi su binari paralleli e non comunicanti, convergono e continuamente si fondono fra loro. Il fascino di una ricostruzione condotta con questi criteri consente di cogliere meglio, e con maggiore concretezza, anche lo svolgimento processuale di un momento importante, anzi decisivo, della storia italiana, quello che Asor Rosa definisce la «grande catastrofe»: quando, in un breve volgere di anni (1492-1530), si sarebbero determinati e forgiati i destini della Nazione fino ai nostri giorni. Il talento narrativo dell'autore, ben noto per precedenti esperienze, fa di questo ricchissimo e complicato intreccio di temi, problemi, personaggi, decisioni giuste e decisioni avventate, lotte eroiche e imprese sciagurate, un racconto continuo e appassionato, di cui non si perde mai il filo. Vi si legge la storia del passato come se si trattasse della storia piú coinvolgente dei nostri tempi. «Il pensiero non è spirito, è materia, al pari del corpo: ed esattamente come il corpo funziona e agisce… Non esiste nella storia operazione piú esemplare di quella che Niccolò Machiavelli ha perseguito e realizzato nel senso che ho cercato testé di descrivere. Non esiste: per questo siamo cosí pieni di ammirazione e d’invidia. Invece di separare e magari di contrapporre le due cose, le ha fuse. Di conseguenza: quando si giudica il suo pensiero, si chiama in causa il suo corpo. Quando si chiama in causa il suo corpo, la sua materialità, – anche quella apparentemente piú episodica e transeunte, – se ne ricava l’impressione e la persuasione di un poderoso organismo pensante, che abbraccia tutto senza sforzo (senza sforzo? Sí, è questa l’impressione che se ne ricava) e diventa una cosa sola con il testo o l’episodio storico che sta narrando e descrivendo. Frutto anche questo, oltre che del genio machiavelliano, di quel complesso di ragioni e di forze, che siamo soliti considerare tipiche del cosiddetto grande “Rinascimento italiano”? Sí, non c’è dubbio: ma questo non fa che aumentare l’impressione di globalità che l’esperimento machiavelliano esprime e contiene». Alberto Asor Rosa (Roma, 1933) ha insegnato per molti anni Letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma, di cui attualmente è professore emerito. Ha diretto la Letteratura italiana Einaudi nelle sue varie forme ed estensioni. Per lo stesso editore ha pubblicato Scrittori e popolo, Genus italicum, Stile Calvino, Storia europea della letteratura italiana, un volume di aforismi esistenziali, L'ultimo paradosso, e Amori sospesi.Fra i suoi volumi di saggistica politica, Le due società. Ipotesi sulla crisi italiana e La guerra. Sulle forme attuali della convivenza umana. Per Laterza ha pubblicato, a cura di Simonetta Fiori, Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali. Tre i suoi precedenti libri di narrativa: L'alba di un mondo nuovo, Storie di animali e altri viventi e Assunta e Alessandro. Nel 2013 ha pubblicato, sempre per Einaudi, Racconti dell'errore e Breve storia della letteratura italiana (in due volumi). |
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Recensioni articolo di Generoso Picone su Il Mattino. (leggi) recensione di Corrado Bologna su il manifesto. (leggi) recensione di Paolo DI Paolo su L'Espresso. (leggi) articolo su L'Espresso. (leggi) recensione di Gianni Riotta su La Stampa. (leggi) |
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