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Cavaglion - Valabrega, «Fioca e un po' profana»


collana: Fuori collana Einaudi 
editore: Einaudi
data pubblicazione: 08/05/2018
pagine: XXIV - 216
prezzo: € 20,00
ISBN: 9788806237776
a cura di:
traduzione di: Gail McDowell
argomento:
formato: brossura

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Alberto Cavaglion

Paola Valabrega

«Fioca e un po' profana»

 La voce del sacro in Primo Levi


Fioco e profano sono aggettivi che ritornano spesso in Primo Levi. «Fioco» non significa debole o fiacco, quanto piuttosto mite; ma anche tenue, sommesso, difficile da intercettare. «Profano» è l'inesperto, chi non ha una lunga pratica in certe cose, il non-specialista. Il profano è vagamente imparentato con il «dilettante», colui che fa le cose per gioco, un personaggio che ci è già noto da queste Lezioni. Il dilettante si diletta ovunque, il profano soltanto davanti al Tempio, «invece di penetrarvi» (Sp, I, 904). In questo senso «fioca e un po' profana» si può definire la voce di Levi quando si confronta con la Scrittura biblica e, in generale, con le tradizioni del popolo ebraico. Questa Lezione non si propone naturalmente di risolvere il complicato rapporto tra lo scrittore e l'Ebraismo; vorrebbe semmai osservarlo da un'angolatura diversa: quella di uno scrittore che non dimenticava di essere un osservatore esterno. Alberto Cavaglion

Può apparire strano il tragitto di uno scrittore illuminista come il chimico Primo Levi lungo i sentieri del sacro. Eppure questo tragitto è riscontrabile in diverse sue opere. D'altra parte Levi amava definirsi un «centauro», una creatura ibrida, e la sua fisionomia appare duplice da tanti punti di vista. Certo, quando entra in contatto con la scrittura biblica o, in generale, con le tradizioni del popolo ebraico la sua voce può risultare «fioca e un po' profana», come lui stesso, indirettamente, suggerisce. Non è uno scrittore di vena mistica e religiosa; tuttavia, nel «Canto di Ulisse» di Se questo è un uomo, nel racconto «Carbonio» del Sistema periodico e altrove, lo stile di Levi tocca corde profonde come i concetti di impurità e di colpa, antiche come le preghiere ebraiche, solenni o parodiche come i versi di Dante. Gli autori di questa Lezione indagano le varie direzioni di queste allusioni alle radici di ciò che è sacro: con non poche sorprendenti scoperte.


Alberto Cavaglion è un affermato studioso dell'ebraismo italiano. Tra le sue pubblicazioni: Per via invisibile (Il Mulino, 1998). Per Einaudi ha curato gli Scritti Civili di Massimo Mila (Gli struzzi 1995), e le note all'edizione italiana del volume Ebraismo di Norman Solomon (Einaudi Tascabili. Religioni, 1999). I suoi contributi sono presenti anche in La specie umana di Robert Antelme (Einaudi Tascabili, 1997), Memorie ebraiche di Lucette Valensi e Nathan Wachtel (Gli struzzi, 1996) e in Storia degli ebrei in Italia di Attilio Milano (Einaudi Tascabili, 1992). Sempre per Einaudi ha pubblicato, con Paola Valabrega, «Fioca e un po' profana». La voce del Sacro in Primo Levi(2018) .

Paola Valabrega ha scritto contributi su Primo Levi in diverse riviste e nel volume Primo Levi. Un'antologia della critica, a cura di Ernesto Ferrero (Einaudi 1997). Per Einaudi ha pubblicato, con Alberto Cavaglion, «Fioca e un po' profana». La voce del Sacro in Primo Levi (2018).


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