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Plutarco, Detti memorabili

collana: NUE . Nuova Universale Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 30/01/2018
pagine: XX - 300
prezzo: € 28,00
ISBN: 9788806233693
a cura di: Carlo Carena
traduzione di: 
argomento: classici
formato: rilegato
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Plutarco

Detti memorabili

di re e generali, di spartani, di spartane

 

Carlo Carena, che con Plutarco ha una lunga e affettuosa consuetudine, ha riunito, traendole dai Moralia, le sue raccolte di Detti memorabili. Queste raccolte costituiscono uno dei grandi capisaldi del pensiero aforistico classico e della sentenza morale.

Oltre che per la traduzione, l'edizione si caratterizza per un commento molto originale che mette a confronto le versioni e il riuso di questi Detti da parte di altri scrittori successivi, primo fra tutti Erasmo, altra passione ripetutamente coltivata nel tempo da Carena. Il commento fa vedere come l'originale di Plutarco venga ripreso, ampliato, modificato, adattato ai tempi secondo gli autori e le epoche, attraversando tutta la cultura umanistica fino all'età moderna.

Le tre raccolte degli Apoftegmi di re e generali, di spartani, di spartane si annidarono nel vasto cumulo delle Opere morali di Plutarco, accompagnate dalle Istituzioni spartane e dalle Virtú delle donne, come schegge dei monumenti delle Vite parallele. Nelle Vite, spiega l'autore dedicandoli all'imperatore Traiano, le sentenze di quei grandi si trovano frammiste alle loro azioni, per cui il rintracciarle e isolarle richiede grande disponibilità di tempo e grande devozione alla lettura. Mentre quelle parole sono proficue alla conoscenza del carattere e del comportamento dei potenti; scaturite dal vivo delle loro gesta, vi si riflettono e vi si può conoscere limpidamente quali fossero i loro pensieri. Raccoglierle è come raccogliere da un campo «i semi della vita». (...) Si viene cosí componendo in quell'intreccio un manuale di buoni costumi e buona condotta, di ideali e di norme, naturalmente secondo l'etica di quegli anni e del compilatore. Questi antichi hanno tutti, o quasi, la statura dei protagonisti delle Vite parallele; e il compilatore è, e non potrebbe essere altrimenti, un elevato platonico di formazione, istruito dall'esperienza della vita e della storia a concedere qualcosa agli stoici e nulla agli epicurei, avvantaggiato dalla sua modestia e da quell'intuito di letterato che lo fa autore di opere tra le piú affascinanti. dalla prefazione di Carlo Carena

«Artaserse, figlio di Serse, detto Lungamano perché aveva una mano piú lunga dell'altra, soleva dire che aggiungere è piú regale che togliere».

«Oronte, genero del re Artaserse, cadde in disgrazia per un'accusa da lui mossa. Condannato, disse che gli amici dei re assomigliano alle dita di coloro che fanno di conto: come queste possono valere ora diecimila ora uno, cosí quelli ora possono tutto ora niente».

«Tere, padre di Sitalce, soleva dire che quando era in ozio, senza guerreggiare, gli sembrava di non differire per nulla dal suo stalliere».

«Vilipeso un giorno per il fetore del suo alito, Ierone rimproverò alla moglie di non averglielo mai detto. Lei rispose: "Credevo che tutti gli uomini avessere un tale odore"».

«Degli aspiranti alla mano di sua figlia, Temistocle preferiva l'onesto al ricco: "Ricerco - diceva - un uomo senza soldi anziché soldi senza un uomo"».

Un barbiere ciarliero chiese ad Archelao come dovesse raderlo, ed egli disse: "Tacendo"».


Carlo Carena ha iniziato a collaborare con l'Einaudi nel 1956 traducendo le tragedie di Eschilo. Tra i suoi piú recenti lavori, le edizioni critiche dei Pensieri e delle Provinciali di Pascal nella Biblioteca della Pléiade, Tutte le poesie di Orazio nei Millenni e Modi di dire di Erasmo da Rotterdam.

 

recensioni  

recensione di Piero Boitani su Il Sole 24 Ore. (leggi)

recensione di Nunzio Bianchi su il manifesto. (leggi)

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