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Uno dei modi migliori per far rivivere il pensiero di un uomo: ricostruire la sua biblioteca.
Marguerite Yourcenar
Walter BenjaminOpere completeI. Scritti 1906 - 1922
II. Scritti 1923 - 1927
III. Scritti 1928 - 1929
IV. Scritti 1930 - 1931
V. Scritti 1932 - 1933
VI. Scritti 1934 - 1937
VII. Scritti 1938 - 1940
VIII. Frammenti e Paralipomena
IX. i «passages di Parigi»
OPERA COMPLETA IX voll. € 860,00
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A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Enrico Ganni
Rolf Tiedemann ha diretto per molti anni il Theodor W. Adorno Archiv di Francoforte sul Meno dove sono conservati anche i manoscritti di Walter Benjamin. Autore di numerosi saggi, ha curato l'opera omnia tanto di Adorno quanto dello stesso Benjamin.
Hermann Schweppenhäuser (nato a Francoforte sul Meno nel 1928) è professore emerito di filosofia all'Università di Lüneburg. Accanto a una vasta attività pubblicistica, è curatore, con Rolf Tiedemann, dell¿edizione tedesca delle opere complete di Walter Benjamin.
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VOLUME I, 2008, pp. XXII - 680, € 95,00 ISBN 9788806193294 A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Enrico Ganni
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I. Scritti 1906 - 1922
Gli scritti giovanili di Benjamin, contributi ineguagliati per un'estetica postidealistica, comprendenti il saggio Le affinità elettive di Goethe, universalmente considerato uno dei vertici della produzione benjaminiana. Walter Benjamin nasce a Berlino il 15 luglio 1892, figlio di una facoltosa famiglia di origine ebraica, e trascorre l'infanzia nelle zone eleganti e borghesi della città. Se le prime esperienze scolastiche non sono propriamente felici, risulta invece molto positiva la biennale (1905-907) frequentazione del Landerziehungsheim di Haubinda, in Turingia; fra i suoi insegnanti il pedagogo Gustav Wyneken, grazie al quale entra in contatto con la Jugendbewegung. Tornato a Berlino, pubblica in riviste studentesche i suoi primi testi, fra cui poesie e scritti teorici, e nel 1912 consegue il diploma di maturità. |
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VOLUME II, 2001, pp. XVII - 793, € 95,00
ISBN 9788806140298 A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Rolf Tiedemann
Redazione: Daniela La Rosa
Traduzione di Marisa Bertolini Peruzzi
Traduzione di Gianni Carchia
Traduzione di Bianca Cetti Marinoni
Traduzione di Flavio Cuniberto
Traduzione di Claudio Groff
Traduzione di Anna Marietti Solmi
Traduzione di Ginevra Quadrio-Curzio
Traduzione di Hellmut Riediger
Traduzione di Giulio Schiavoni
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II. Scritti 1923 - 1927Il quinquennio che va dal 1923 al 1927 risulta per molti versi decisivo nella biografia di Walter Benjamin: risalgono a questa fase l'idea di conseguire la libera docenza, gli incontri con Th. W. Adorno e Asja Lacis, il trasferimento di Gershom Scholem - amico e interlocutore privilegiato - in Palestina (che susciterà anche in Benjamin il progetto mai realizzato di emigrare), i lunghi viaggi e soggiorni in Italia, in Russia e naturalmente a Parigi, dove ha inizio quel «modo di vita ellittico» fra Berlino e la capitale francese che caratterizzerà anche gli anni a venire. Avvertenza editoriale. Cronologia della vita di Walter Beniamin (gennaio 1923-dicembre 1927) 1923 El mayor monstruo, los celos di Calderon e Herodes und Mariamne di Hebbel Lettera a Florens Christian Rang. 1924 Napoli. Vecchi libri per l'infanzia [I]. Vecchi libri per l'infanzia [2]. Acta Muriensa. 1925 Il dramma barocco tedesco. Curriculum vitae [I]. Exposé. Premessa al libro sul Dramma barocco tedesco. Le armi di domani. Raccolta di filastrocche francofortesi. Libri arrivati. Merce di pace. Niente contro la «Illustrierte». Rivista o teatro. Sonetti. 1926 Baedeker ringrazia. Kitsch onirico. Alfred Kuhn, La vecchia Spagna. Hugo von Hofmannstahl, La torre. Allo studio l'Assaut. Scandalo al Théâtre Français. Scandali teatrali parigini II. Hans Bethge, Viaggio egiziano. Mobili e maschere. Bella. Scoperto un dramma di Poe. Tradizioni popolari tedesche. Paul Valéry all'École Normale. Ventura Garcia Calderon, La vengeance du Condor Traduzioni. Margaret Kennedy, La ninfa fedele. Carl Albrecht Bernoulli, Johann Jacob Bachofen e il simbolo naturale. Strada a senso unico. Franz Hessel. Johann Peter Hebel (I). Johann Peter Hebel (2). Il commerciante nel poeta. Oskar Walzel, L'opera dell'arte della parola. Sof'ja Fedorsenko, Il russo parla. Sguardo sul libro per l'infanzia. Frasi fantastiche. Lenin, Lettere a Maksim Gor'ki. Ristampe antiche e moderne. Indovinelli. 1927 Una disputa al teatro di Mejerchol'd. Rainer Maria Rilke e Franz Blei. Diario moscovita. I raggruppamenti politici degli scrittori russi. Sulla situazione della cinematografia in Russia. Replica a Oskar A. H. Schmitz. «Les Cahiers du Sud». Mosca. Paul Hankamer, Il linguaggio, il suo concetto e fa sua interpretazione nel Cinquecento e nel Seicento. Fantasia su Kiki. Associazione degli amici della nuova Russia in Francia. Fedor Gladkov, Cemento. Ivan Smelev, Il cameriere. Giornalismo. La nuova letteratura russa. Glozel e Atlantide. Gottfried Keller. Lirica europea del presente. 1900-1925. Diario del mio viaggio nella Loira. Per la dittatura. Gaston Baty, Le masque et l'encensoir. Paul Leautaud, Le theatre de Maurice Boissard. 1907-1923. Ramon Gomez de la Serna, Le cirque. Philippe Soupault, Le coeur d'or. Henry Poulaille, L'enfantement de fa paix. Henry Poulaille, Ames neuves. Pierre Girard, Connaissez mieux le coeur des femmes. Martin Maurice, Nuit et jour. Anthologie de la nouvelle prose française. Ritratto di un poeta barocco. Tre francesi. La donna deve prendere parte alla vita politica? Un importante critico francese a Berlino. Franz Hessel, Berlino segreta. L'epoca beata di Gottfried Keller Monopolio di stato per la pornografia Eva Fiesel, La filosofia del linguaggio del romanticismo tedesco. Note. Indice dei nomi. |
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VOLUME III, 2010, pp. XIV - 536, € 90,00
ISBN 9788806196844 A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Enrico Ganni
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III. Scritti 1928 - 1929Anche nel biennio 1928-1929, vissuto tra Parigi e Berlino, l'esistenza di Walter Benjamin è incentrata su un'assidua attività di critico, recensore e saggista: un'attività che dopo il fallimento della prospettiva accademica, nel 1925, risulta essere la sua unica fonte di sostentamento. Sul settimanale «Die literarische Welt», fra le riviste di sinistra più autorevoli dell'epoca, e il quotidiano «Frankfurter Zeitung», dove era redattore Siegfried Kracauer (che all'inizio degli anni Venti gli aveva fatto incontrare Theodor W. Adorno), Benjamin affronta una strabiliante gamma di argomenti: ai sempre penetranti sguardi sulle città (Weimar, Marsiglia, Parigi, San Gimignano), si affiancano riflessioni su autori e movimenti del presente - M. Proust, A. Gide, J. Green, K. Kraus, S. George, il surrealismo, per citarne solo alcuni -, ma anche commenti sui romanzi d'appendice e sulla letteratura per bambini. Nel contributo redatto per la Grande Enciclopedia Sovietica, Benjamin torna anche a occuparsi di J. W. Goethe: l'articolo verrà tuttavia censurato e pubblicato in forma del tutto irriconoscibile; destino analogo avrà peraltro un'analisi sul ruolo degli ebrei nella cultura tedesca commissionata dalla Encyclopaedia Judaica.
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VOLUME IV, 2002, pp. XIII - 591, € 95,00
ISBN 9788806161699 A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Enrico Gan
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IV. Scritti 1930 - 1931Con questo volume, che comprende soprattutto articoli e contributi critici, prosegue la pubblicazione delle Opere complete di Walter Benjamin: la curiosità impareggiabile e l'arguzia di uno dei più attuali pensatori del Novecento. Scartata ormai da tempo l'idea della carriera accademica, per Walter Benjamin anche il biennio 1930-1931, al quale è dedicato il presente IV volume delle Opere complete, si pone all'insegna dell'impegno critico, con l'attività di recensore e saggista che viene a costituire la sua sola precaria fonte di sussistenza. I temi presi in considerazione stupiscono per la vastità degli ambiti affrontati: Benjamin interviene su tutto e tutti con scritti teorici, opere divulgative e pamphlet politici, si sofferma su Goethe e Dostoevskij, Proust e Gide, Kraus e Brecht (ma, d'altro canto, significativamente tralascia grandi autori come Mann e Musil), presenta abbecedari e giocattoli, marionette e cibi, dialetti e lingue, romanzi d'appendice e persino un opuscolo su «erbe ed erbacce», con l'obiettivo non tanto di stabilire canoni di letterarietà, ma di consentire al lettore di penetrare con i propri «ghiribizzi, pregiudizi, pensieri» nei momenti piú intimi dell'opera. Ne risulta una vera e propria «arte del recensire» con la quale Benjamin si contrappone alle mode culturali e alla frettolosità saccheggiatrice dei giornali; nella piena consapevolezza della scarsa considerazione che la materia da molti decenni godeva ormai in Germania e con l'ambizione di affermarsi indiscutibilmente come «le premier critique de la littérature allemande». Indice Avvertenza editoriale Cronologia della vita di Walter Benjamin (gennaio 1930-dicembre 1931) |
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V. Scritti 1932 - 1933Il quinto volume della nuova edizione delle Opere complete di Walter Benjamin comprende gli scritti del 1932 e 1933, ossia dell'ultimo anno della Repubblica di Weimar e del primo della dittatura nazionalsocialista. Più chiaramente dei precedenti, essi ci mostrano l'autore come oggetto, se non già quasi come vittima della politica Nella vita di molti scrittori, artisti e intellettuali tedeschi il 1933 è l'anno dell'esilio. Walter Benjamin lasciò la Germania, per raggiungere Parigi e quindi Ibiza, a metà marzo, poco dopo l'avvento al potere dei nazionalsocialisti. Le sue condizioni economiche - da alcuni anni molto precarie - peggiorarono ancora: la stampa e la radio tedesche, sue principali fonti di sostentamento, non potevano e non volevano più valersi della collaborazione di un ebreo marxista. Risultò così se non del tutto interrotta (Benjamin continuò a pubblicare sotto pseudonimo), in ogni caso seriamente compromessa quella intensa e proficua militanza critica che per circa un decennio aveva caratterizzato la sua esistenza. Oltre alle recensioni, che come sempre riguardano gli argomenti più vari, sono schematicamente tre i campi di attività proposti da questo volume V delle Opere complete. I radiodrammi, fra cui Cosa leggevano i tedeschi mentre i loro classici scrivevano, Lichtenberg e Tanto chiasso per Arlecchino (destinato ai bambini), gli interventi specificamente filosofici - dove accanto ad alcuni saggi di taglio più tradizionale spiccano le Immagini di pensiero e l'Agesilaus Santander, un brano fondamentale dell'esoterismo benjaminiano - e infine le «indagini» personali che comprendono i resoconti di viaggio, gli esperimenti con l'hascisc e soprattutto le riflessioni sull'infanzia e sulla città natale. Con due opere in primo piano: la Cronaca berlinese, rimasta allo stato di frammento e finora inedita in Italia, e Infanzia berlinese intorno al millenovecento, che dalla Cronaca scaturì e di cui viene qui presentata la prima stesura (nella sua interezza a sua volta inedita, e assai diversa dalla versione nota al pubblico italiano [Einaudi 2001]). Un intenso lavoro svolto sullo sfondo del baratro aperto dall'esilio e immerso nell'atmosfera ormai «esiziale» di quei «luoghi che - come scrisse Adorno pensando proprio a Infanzia berlinese - sono sul punto di risvegliarsi. Su di essi cade lo sguardo del condannato, e come condannati Benjamin li esperisce». Indice 1932 1933 |
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Contributi di Enrico Ganni
Contributi di Hellmut Riediger
A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Hermann Schweppenhauser
Traduzione di Giorgio Backhaus
Traduzione di Francesca Boarini
Traduzione di Clara Bovero
Traduzione di Emilio Castellani
Traduzione di Olga Cerrato
Traduzione di Umberto Gandini
Traduzione di Enrico Filippini
Traduzione di Hellmut Riediger
Traduzione di Enrico Ganni
Traduzione di Ugo Marelli
Traduzione di Anna Marietti Solmi
Traduzione di Ginevra Quadrio-Curzio
Traduzione di Giulio Schiavoni
Traduzione di Renato Solmi
Traduzione di Elisabetta Villari
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VI. Scritti 1934 - 1937Il sesto volume delle opere di Walter Benjamin raccoglie gli scritti composti tra il 1934 e il 1937. Sono di quegli anni alcuni testi capitali della sua opera: L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica; Franz Kafka. Per il decimo anniversario della morte; Il narratore. Considerazioni sull'opera di Nicolai Leskov; Uomini tedeschi. Se nei primi mesi del 1933 molti intellettuali tedeschi ancora pensavano che il regime nazionalsocialista si sarebbe rapidamente dissolto, il 1934 portò invece la disillusione: non solo il governo non diede segni di cedimento ma anzi si consolidò e negli anni successivi mise in atto una politica sempre più repressiva all'interno e aggressiva all'esterno. Anche per Walter Benjamin la situazione di esule risultò in più di un senso gravosa: nel 1935 apparve il suo ultimo contributo in Germania, e sino al momento in cui non si concretizzò una collaborazione continuativa con la «Zeitschrift für Sozialforschung», le uniche, esigue, fonti di sostentamento furono gli organi di stampa svizzeri. Non meno problematica risulta in questa fase la sua collocazione ideologico-politica: se da un lato continuavano a dare frutti la mistica e la teologia ebraica, dall'altro Benjamin approfondiva l'analisi in senso marxista della posizione dello scrittore e dell'arte nella società capitalistica. È in tale contesto che si collocano gli scritti proposti nel VI volume delle Opere complete, caratterizzato dal progressivo venire meno degli interventi critici, dalla scomparsa dei radiodrammi e, quasi a controbilanciare, dalla presenza di alcuni scritti di fondamentale importanza nel percorso benjaminiano. Fra questi i saggi Franz Kafka, Johann Jakob Bachofen, Il narratore ed Eduard Fuchs, il collezionista e lo storico nonché la prima stesura de L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica (pubblicata con la versione francese). Un ruolo particolare svolge poi Uomini tedeschi, la raccolta di lettere di autori del XVIII e XIX secolo, grazie alla quale Benjamin si proponeva di far riemergere una dimenticata Germania illuministica e civile da contrapporre a quella truce che aveva preso il potere. Una speranza nobile ma del tutto vana, perché il volume, in Germania, dove pure circolò, non ebbe alcuna risonanza politica. Ma era davvero chiedere troppo a un libro che in ogni caso resta tra i più preziosi della produzione benjaminiana. Indice |
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A cura di Hermann Schweppenhäuser
A cura di Rolf Tiedemann
A cura di Enrico Ganni
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VII. Scritti 1938 - 1940Non si faceva illusioni, Walter Benjamin, su quale sarebbe stato il destino dell'Europa alla fine degli anni Trenta. Sapeva che per lui e per i suoi compagni di esilio l'esistenza sarebbe diventata ancora più difficile allorché il conflitto - giudicato ormai inevitabile dopo l'annessione tedesca dell'Austria e di gran parte della Cecoslovacchia - avrebbe coinvolto la Francia, il paese che da molti anni lo ospitava. Si aggiunga che anche dall'Unione Sovietica, in cui molti intelettuali avevano riposto le proprie speranze, giungevano segnali inequivocabili, ultimo fra i quali il patto Hitler-Stalin nell'estate del 1939.
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VIII. Frammenti e ParalipomenaCon questo ottavo volume si conclude la pubblicazione delle Opere complete di Walter Benjamin, avviata da Einaudi nel 2000 con la riedizione dei «Passages» di Parigi. Al pari di quell'affascinante affresco della modernità, anche il presente volume è composto da materiale frammentario, ossia da testi - brani, appunti, aforismi, semplici schemi - che Walter Benjamin accumulò nell'arco di quasi un trentennio in funzione di quanto stava scrivendo, di quanto aveva in mente di scrivere ma poi non realizzò, o magari in vista dell'ampliamento o del rifacimento di quanto aveva già pubblicato. Un materiale quindi composito, che è stato suddiviso in due grandi gruppi, comprendenti da un lato i Frammenti, quindi i testi relativamente autonomi non riferibili ad alcuna delle opere compiute, e dall'altro i Paralipomena, ossia i brani che hanno invece un preciso nesso con scritti pubblicati (si pensi al grande saggio su Kafka del 1934) o comunque in via di avanzata definizione (ad esempio Infanzia berlinese). Una raccolta che proprio per la sua eterogeneità e incompletezza apre scorci interessanti sulla grande officina di un pensatore che continua a essere di straordinaria attualità.
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Volume IX. i «passages di Parigi»Volume IX. i «passages di Parigi» «L'intenzione di Benjamin era di combinare materiale e teoria, citazione e interpretazione in una costellazione nuova rispetto a qualsiasi forma corrente di rappresentazione e nella quale tutto il peso doveva posare sul materiale e le citazioni, mentre teoria e interpretazione dovevano asceticamente defilarsi». Dall'Introduzione di Rolf Tiedemann Opera incompiuta alla quale l'autore lavorò per tredici anni, I «passages» di Parigi si presenta come affascinante espressione di quella continua proliferazione dei materiali e infinita esplorazione del reale storico che è una delle chiavi di lettura della modernità. Combinando testi, intuizioni ed elaborazione teorica, e lasciando quest'ultima programmaticamente in secondo piano, Walter Benjamin si propone di risalire alle origini dell'epoca moderna, studiata a partire dalla specifica realtà di Parigi come ideale centro del mondo, colta in una miriade di dettagli eterogenei e apparentemente marginali: accanto ai passages, la merce, la prostituzione, il flâneur, il gioco, la moda, l'art nouveau, la modernizzazione urbanistica di Haussmann, il collezionismo (uno dei tanti motivi autobiografici della ricerca benjaminiana), ma anche Blanqui, Nietzsche, Poe e soprattutto Baudelaire, autentico nume tutelare dell'intero progetto. |