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Enciclopedia delle arti contemporaneeI Portatori del tempovol. I Nel XX secolo fa irruzione una nuova temporalità, sostenuta dalle diverse definizioni e rappresentazioni date da artisti, musicisti, poeti, letterati e scienziati come Freud, Einstein, Marx, Picasso, de Chirico, Stravinskij, Joyce, Proust, Pound ed altri. Le avanguardie storiche sono profondamente condizionate dall’irruzione di una nuova temporalità (interiore, inclinata, comica, piena e aperta) che caratterizza tutte le arti del Novecento: il tempo diventa il “frullatore ossessivo” di ogni specificità linguistica, della separazione dei linguaggi, delle differenze tra cultura umanistica e scientifica, della distanza culturale tra Oriente e Occidente, afferma Achille Bonito Oliva. Un ricco ed esplicativo apparato iconografico illustra i saggi: ogni autore partendo dalle definizioni date al tempo da pensatori e scienziati come Freud, Nietzsche, Einstein, Marx, Proust e molti altri, analizza le rappresentazioni che ne hanno dato artisti, musicisti, poeti, letterati, architetti, fotografi, come Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Allan McCollum, Duglas Gordon, Pedro Almodovar, Julian Schnabel, Mike Kelly & Paul McCarthy, Signmar Polke, Loris Cecchini…, che pur operando con linguaggi diversi tra loro, sono tutti segnati dall’incursione del tempo nel processo creativo e nella fruizione dell’opera. vol. II Arriva alla sua seconda tappa l'innovativo progetto ideato e curato da Achille Bonito Oliva di un'enciclopedia del presente che, partendo dalla concezione del "tempo", nelle sue diverse sfaccettature, analizza tutte le forme di rappresentazione assunte nel corso del XX secolo dai vari linguaggi artistici. Il filo conduttore è, questa volta, il Tempo interiore, il nucleo irradiante l'opera di Freud. L'entrata in campo della psicanalisi crea infatti nei vari linguaggi dell'arte il bisogno di una rappresentazione soggettiva della temporalità intesa come campo di un vissuto personale e non soltanto razionale; l'espressionismo di Kirchner, l'astrattismo di Kandinskij e di Klee, il surrealismo di Breton, Dalì, Ernst, il monologo interiore di Joyce ne sono un esempio. Il volume, introdotto da un saggio di Giorgio Agamben, è diviso come il primo in sezioni tematiche: musica, teatro, cinema, arti visive, new media, fotografia, letteratura, affidate a noti intellettuali specialisti in materia, e si conclude con un saggio di sintesi e raccordo dell'ideatore del progetto. Ogni saggio è accompagnato da 'medaglioni', brevi interventi affidati ad artisti e studiosi che indagano un autore, un'opera o un aspetto della contemporaneità legato alle sezioni tematiche. I saggi sono illustrati con opere di: Kirchner, Klee, Kandinskij, Dalì, Ernst, Boetti, Penone, Kabakov, Eva Hesse, Gary Hill, Sophie Calle, Mapplethorpe, Rebecca Horn, Louise Bourgeois, Gerhard Richter, Geneviève Cadieux, Bill Viola. vol. III Questo volume si dedica al tempo inclinato che parte da Einstein. È un tempo, come dice il curatore, il cui principio scientifico curva l'idea di un tempo assoluto e lo relativizza a una quarta dimensione di natura spazio-temporale. La prefazione in questo caso è scritta da Giulio Giorello mentre ogni sezione tematica e stata assegnata a uno studioso differente che costruisce, in dialogo con il curatore e sotto la sua guida amicale, un'impalcatura, una struttura riflessiva sul tempo: per la musica, da Gianmario Borio; per l'architettura, da Marco Biraghi; per le arti visive, da Riccardo Venturi; per il cinema, da Umberto Silva; per i nuovi media, da Rinaldo Sensi; per il teatro, da Attilio Scarpellini; per la fotografia, da Stefano Chiodi, e infine, per la letteratura, da Andrea Cortellessa. Accanto a questa struttura troviamo l'ormai consueto lemmario, specie di chiave universale per aprire le porte e attraversare le varie trasformazioni, le varie declinazioni del tempo. Una postfazione finale consente infine di collegare i vari argomenti. vol. IV Il quarto volume della collana I portatori del tempo, a cura di Achille Bonito Oliva, è dedicato al tempo pieno e ha un’introduzione di Paolo Virno. Nella dialettica fra tempo vuoto della “potenza” e tempo pieno dell'”atto”, sin da Aristotele e dai classici del pensiero orientale, la filosofia ha sempre cercato una risposta agli enigmi e ai paradossi della temporalità. In questo modo è possibile superare la differenza tra silenzio e rumore, tra intervallo e azione. Paradossalmente l’opera totale di Wagner si salda con quella di Schönberg, Berg e Webern, il suprematismo di Malevič, il taglio di Fontana, l’opera di Brancusi, l’architettura di Gaudì, l’arte minimale e musicale di Andre e Glass fino a quella ambientale. Il volume contiene i saggi di: Federico Capitoni sulla musica, Stefano Chiodi sull’architettura, Michele Dantini sulle arti visive, Enrico Ghezzi e Lorenzo Esposito sul cinema, Marco Senaldi sui nuovi media, Annalisa Sacchi sul teatro, Roberta Valtorta sulla fotografia, Andrea Cortellessa sulla letteratura. Il glossario è di Marie Rebecchi. Achille Bonito Oliva è nato a Caggiano (Salerno) nel 1939. Vive a Roma. Ha preso parte al Groppo 63, pubblicando Made in Mater (1967), Fiction poems (1968). Critico d'arte e docente di storia dell'arte contemporanea alla Facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza" di Roma, ha pubblicato: Il territorio magico, comportamenti alternativi dell'arte (1971), Le avanguardie diverse. Europa/America (1976), La transavanguardia italiana (1980), Superarte (1988), M.D. (1997) e numerosi saggi sull'arte contemporanea. Ha curato mostre in Italia e all'estero, tra le quali 'Vitalità del negativo nell'arte italiana' (1970), 'La delicata scacchiera di Marcel Duchamp 1902-1968' (1973), 'Contemporanea (arte)' (1973), 'Aperto '80' (1980), 'Avanguardia transavanguardia 68-77' (1982), 'XIII Biennale di Parigi' (1985), 'Biennale di Dakar' (1998). È stato inoltre curatore generale della 45a edizione della Biennale di Venezia (1993): 'Punti cardinali dell'Arte'. |