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Dopo aver letto molto, scegli un pensiero che tu possa assimilare in quel giorno. Anch’io faccio così: del molto che leggo prendo sempre qualcosa. Lucio Anneo Seneca
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Edward Gibbon Un quadro vivace e complesso del Medioevo e un autoritratto eccezionale della mentalità settecentesca. «Che cosa c'è di nuovo in Gibbon? Di nuovo c'è evidentemente la History of the Decline and Fall of the Roman Empire. Le idee fondamentali di Gibbon, politiche, morali e religiose, sono quelle di Voltaire. Ma Gibbon era ben conscio che a scrivere storia occorrono i fatti. Qui i fatti sono raccolti, vagliati, rianimati, da un uomo che non aveva dubbi su che cosa amare e su che cosa odiare, ma sapeva anche descrivere, misurare gli effetti, tracciare una linea di separazione tra le testimonianze buone e le cattive. (...) In potenza questa nuova storia era già esistente prima di Gibbon. Ma solo Gibbon ebbe la scienza e la fantasia per metterla insieme e farla vivere. Così il suo Decline and Fall è insieme un quadro vivace e complesso del Medioevo secondo un dato punto di vista e un autoritratto eccezionale della mentalità settecentesca». dal saggio di Arnaldo Momigliano Nel secondo secolo dell'Era cristiana, l'Impero di Roma comprendeva la parte più bella della Terra, e la porzione più civile del genere umano»: pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1967, la Storia della decadenza e della caduta dell'impero romano di Edward Gibbon - opera fondamentale sia per vastità e complessità della materia che per la novità dell'approccio teorico e metodologico utilizzato dallo studioso inglese alla fine del XVIII secolo - approda alla quinta edizione. I tre volumi del Millennio - con più di 18.000 copie vendute complessivamente - sono stati ristampati altre quattro volte nei dieci anni passati, l'ultima nel 2008. Edward Gibbon (1737 - 1794). Storico e scrittore inglese, la sua opera più importante e famosa, The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, fu pubblicata in sei volumi dal 1776 al 1788. |
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