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Prosperi, Delitto e perdono

collana: Einaudi Storia  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2013
pagine: XII - 580
prezzo: € 35,00
ISBN: 9788806209193
a cura di:
traduzione di:
argomento: Storia
formato: brossura
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Adriano Prosperi

Delitto e perdono

La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo

 

Durante i secoli di un «lungo Medioevo» nelle città europee si venne progressivamente elaborando e strutturando un grande spettacolo: quello della morte per via di giustizia.

Come ogni dramma teatrale, ciò che manteneva alta la tensione degli spettatori era l'incertezza dell'esito. Erano in gioco due vite, quella del corpo e quella dell'anima e tutte e due rimanevano in pericolo fino alla fine: una fine che si prolungava oltre l'esecuzione, quando il corpo rimaneva esposto alla folla, talvolta squartato e infilzato sulle picche talvolta pendente dalla forca, talvolta ancora «sparato» dai chirurghi nel rito della «notomia» pubblica. La sorte del corpo e quella dell'anima entrarono a far parte dei dialoghi che si svolsero tra il condannato e la folla per incanalarsi poi all'interno del confronto tra il condannato e gli esperti nell'arte del conforto, i membri di confraternite che si specializzarono in questa funzione e che, fiorite inizialmente nell'Italia centrosettentrionale fra Trecento e Quattrocento, si diffusero in seguito in tutta Europa.

Nella notte tra il 1° e il 2 maggio 2011 il presidente degli Stati Uniti è apparso in televisione per un evento straordinario e ha annunciato alla nazione e al mondo la morte di Osama bin Laden. Le sue prime parole sono state: «Justice has been done», giustizia è stata fatta. «Giustizia», che ha la stessa radice etimologica del verbo «giustiziare». Cosí da far riaffiorare, in una sola frase, l'opposizione sostanziale su quale sia la funzione della giustizia: eliminazione fisica del malvagio o punizione che gli permetta di pentirsi e rigenerarsi moralmente? Vendetta, in sostanza, o perdono? È una linea di frattura che affonda nell'antico codice classico, ebraico e cristiano, e che ha dominato la nostra cultura per millenni. Facendo i conti con quel passato Adriano Prosperi si interroga sui complessi legami che un'intera cultura ha instaurato coi condannati in carne e ossa fino a giungere a una compiuta cristianizzazione della morte come pena: uno spettacolo pubblico in cui la croce cristiana campeggia al centro di una grande festa crudele e dove sui patiboli si celebra l'offerta della vita del criminale sia come espiazione dei peccati sia come purificazione dal male per tutta la comunità. Con il concorso attivo di quelle Compagnie che si dedicavano al compito di consolare i condannati con le promesse del perdono divino. Da qui lo sterminato repertorio di argomentazioni teoriche e delle pratiche necessarie perché l'omicidio legale si trasformasse in un potente strumento di emozioni religiose.

 

Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue opere, nel catalogo Einaudi: Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari («Biblioteca di cultura storica», 1996 e «Piccola Biblioteca Einaudi», 2009); La figura del vescovo fra Quattro e Cinquecento: persistenze, disagi e novità (Storia d'Italia. Annali, vol. 9, 1986); Penitenza e Riforma (Storia d'Europa, vol. IV, 1995); Incontri rituali: il papa e gli ebrei (Storia d'Italia, vol. 11/1, 1996). È autore, insieme a Paolo Viola, di Manuale di storia moderna e contemporanea («Piccola Biblioteca Einaudi ns», 2000).
Nel 2001 (sempre nella «Piccola Biblioteca Einaudi ns») è stato pubblicato Il concilio di Trento: una introduzione storica. Nel 2005 in «Einaudi Storia» è uscito Dare l'anima, nel 2008 Giustizia bendata. Percorsi storici di un'immagine; nel 2010 è uscito, nei «Passaggi Einaudi» Cause Perse - Un diario civile; nel 2013, negli «Einaudi Storia», Delitto e perdono.
Presso altri editori ricordiamo: L'eresia del libro grande. Giorgio Siculo e la sua setta (Milano 2000); Il seme dell'intolleranza. Ebrei,eretici,selvaggi: Granada 1492 (Roma-Bari 2011); L'Inquisizione Romana. Letture e ricerche (Roma 2003); La religione italiana (Roma 2010).

 

Recensioni   

«La rete del perdono e del pentimento, prima del patibolo» di Giorgio Fabre - Alias 12/01/14

«Il corpo vivo del perdono» di Marco Pacioni - il Manifesto 08/01/14

 

dello stesso autore nel catalogo Einaudi 

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