Faulkner, Zanzare

collana: Letture Einaudi  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2014
pagine:  XXIV - 384
prezzo: € 22,00
ISBN: 9788806208271
contributi di: William Spratling
a cura di: Massimo Bacigalupo
traduzione di:  Giulio De Angelis
argomento: narrativa straniera
formato: brossura
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William Faulkner

Zanzare


New Orleans, un'estate degli anni Venti. Un gruppo di artisti, intellettuali e giovani vari è imbarcato sul panfilo di una ricca mecenate. Durante quattro giorni di crociera sul lago, scanditi dagli attacchi di zanzare, ciascuno persegue le sue fissazioni: alcol, sesso, teorie sull'arte, critica letteraria. Con questo suo secondo romanzo, del 1927, Faulkner scrive la sua opera comico-erotica guardando soprattutto all'Ulisse di Joyce uscito pochi anni prima, a cui fa più volte riferimento. Ma il mondo rappresentato è quello di Fitzgerald, del proibizionismo, delle flappers, le ragazzine con i capelli alla maschietta che seducono molto più di quanto svogliatamente concedono. Un libro divertente, con personaggi quasi caricaturali e gag da slapstick,ma spietato. Alla fine ci si domanda se le fastidiose zanzare del titolo siano per Faulkner gli insetti o gli umani.

 

William Faulkner nasce a New Albany, Mississippi, nel 1897. Il bisnonno aveva costruito (come imprenditore) una delle più importanti ferrovie del Sud, il nonno aveva fondato la First National Bank, il padre, dopo la vendita della ferrovia di famiglia, era diventato rappresentante della Standard Oil. William cresce a Oxford, Mississippi; lascia le scuole nel 1915 e prosegue a studiare da autodidatta. Lavora nella banca del nonno e nel 1918 comincia a pubblicare poesie e racconti. Dopo un periodo a New Orleans per frequentare Sherwood Anderson e gli ambienti letterari, pubblica il suo primo romanzo, La paga dei soldati (1926), che la madre giudica scandaloso e il padre rifiuta di leggere. Tornato a Oxford, intraprende molti lavori saltuari, come l'imbianchino, il falegname, il fuochista alla centrale elettrica dell'università, ma soprattutto scrive e pubblica ormai con regolarità. Il successo arriva con Santuario (1931). A quel punto viene chiamato a Hollywood come sceneggiatore, e lavorerà al cinema per circa vent'anni, tornando non appena poteva a Oxford, dove morirà nel 1962. Tra i suoi capolavori, L'urlo e il furore (1929), Assalonne, Assalonne! (1936), Gli invitti (1938). Nel 1949 gli è stato assegnato il premio Nobel.

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