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Alfieri, Veronica e il diavolo

collana:  Frontiere Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 23/03/2021
pagine: 376
prezzo: € 21,00
ISBN: 9788806211066
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formato: rilegato
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Fernanda Alfieri

Veronica e il diavolo

 

Inverno 1834. Due gesuiti bussano a una porta fra Campo dei Fiori e il ghetto. Sono stati chiamati per compiere un esorcismo su una giovane donna, Veronica Hamerani. Il buio, ancora una volta, scende su Roma: il diavolo è in città. Fernanda Alfieri ha ritrovato il diario degli esorcisti: da questo straordinario documento ricostruisce una vicenda affascinante e perturbante. Veronica e il diavolo è un grande libro di storia culturale che si legge con la tensione di una storia gotica.
È il 23 dicembre 1834 quando due gesuiti bussano a una porta di via di Sant’Anna. Sono stati chiamati al capezzale di una giovane donna «ritenuta ossessa», Veronica Hamerani, per liberarla dagli assalti del demonio. Inizia cosí questa vicenda inquietante, di cui la storica Fernanda Alfieri compie un’accuratissima ricostruzione partendo dal ritrovamento di un manoscritto nell’Archivio generale della Compagnia di Gesú. È il diario che gli esorcisti hanno tenuto durante i mesi in cui si è protratto il rito: non solo è un racconto disturbante, in cui “il diavolo”, tra violenti improperi e battute in romanesco, prende direttamente la parola, ma è anche la testimonianza straordinariamente viva delle tensioni di un’epoca. Da una parte lo sguardo della Chiesa, la convinzione che il Maligno abbia preso possesso del corpo della ragazza e la volontà di riportarlo, quel corpo, sotto il proprio controllo; dall’altra quello della medicina che vede le convulsioni di Veronica come una malattia curabile, l’isteria. Dall’anziano padre Kohlmann, che aveva attraversato i continenti, fuggendo dalla Francia in Rivoluzione e approdando, attraverso l’Impero russo, negli Stati Uniti, e ogni volta vedendo il mondo, il suo mondo di antico regime, distrutto da un tempo presente ingovernabile; al giovane malinconico padre Manera, il piú colto e dubbioso (e se la ragazza stesse solo fingendo?) E poi i medici, la famiglia, il Vaticano, la Roma papalina, tesa tra la superstizione e la modernità, fra la chiusura e il cosmopolitismo. Tutti sguardi e volontà di controllo che si stringono intorno al corpo di Veronica. Lo scrutano, lo misurano, lo interpretano. Lo zittiscono. A questo corpo conteso, a questo nome cancellato, a questa parola sottratta, Fernanda Alfieri restituisce la dignità di una storia. Veronica e il diavolo è uno spaccato affascinante e perturbante della nostra storia, del nostro rapporto con la scienza e col soprannaturale, dell’intreccio violento fra saperi e poteri.

 

Fernanda Alfieri insegna all'Università di Bologna, dopo lunghi anni di ricerche svolte presso l'Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I suoi studi indagano la storia della sessualità nella lunga età moderna e il rapporto fra scienza e religione. Fra i suoi lavori, Nella camera degli sposi. Tomás Sánchez, il matrimonio, la sessualità (secoli XVI-XVII) (il Mulino 2010); Il corpo negato. Tre discorsi sulla castità in età moderna (EDB 2014); Tracking Jesuit Psychologies. From Ubiquitous Discourse on the Soul to Institutionalized Discipline, in The Oxford Handbook of the Jesuits, a cura di I. G. Županov (Oxford University Press 2019). Per Einaudi ha pubblicato Veronica e il diavolo. Storia di un esorcismo a Roma (2021).

 

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