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Zeniter, L'arte di perdere

collana: Supercoralli Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 09/10/2018
pagine:  448

prezzo: € 22,00

ISBN: 9788806239503
a cura di:
traduzione di:  Margherita Botto
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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Alice Zeniter

L'arte di perdere


Naïma si sente francese e non si è mai interrogata sul passato della sua famiglia. Per lei l'Algeria è una filastrocca incomprensibile cantata dalla nonna, i capelli ricci ereditati da suo padre, la schiera di zii e zie riuniti per i banchetti a base di couscous. Ma cosa significa che suo nonno era un harki? E per quale motivo suo padre non ha mai voluto parlarle della sua infanzia? L'arte di perdere è la storia di un lungo silenzio e della volontà di colmarlo. Attraverso il ritratto indimenticabile di tre generazioni, Alice Zeniter canta l'amore di una famiglia prigioniera di un passato tenace e di una struggente voglia di libertà.

Alí ha perso tutto. Eppure non ha mai creduto che la Storia potesse riservargli qualcosa di brutto. Non a lui che è sopravvissuto alla battaglia di Montecassino combattendo per la Francia. Non a lui, a cui il cielo ha - letteralmente - donato un torchio e Dio un primogenito bello e sano come Hamid. Ma quando nel 1962 l'Algeria ottiene l'indipendenza, Alí non è piú l'uomo onorato e rispettato del suo piccolo villaggio. Ha dovuto collaborare con gli oppressori francesi: ora nuovi oppressori lo perseguitano in nome di un'altra bandiera. Alí deve lasciare per sempre - ma questo ancora non lo sa - gli uliveti della sua amata montagna in Cabilia. Hamid è ancora piccolo quando perde tutto per la prima volta. O meglio, scambia tutto quello che ha: l'innocenza per lo spettacolo delle torture della guerra civile, la casetta sul crinale per una tenda in un desolante campo d'accoglienza, i suoi fieri genitori per due ombre svuotate da un'anonima banlieue francese. Di quello sradicamento Hamid finisce per farne una religione, condannando il paese della sua infanzia all'oblio e se stesso alla condizione permanente di straniero.
Naïma ha perso l'Algeria prima ancora di poterla avere. Perché il padre Hamid non ha mai voluto raccontarle niente, sua nonna non parla la sua lingua, la metà dei suoi zii è nata in Francia, suo nonno Alí è morto da tempo e in fondo va bene cosí. Naïma è francese e pensa di non avere nulla in comune con quel paese sulla riva opposta del Mediterraneo. Fino a quando geria e decide di conoscere meglio la travagliata storia della sua famiglia. Anche se tutti la considerano «un'algerina» - soprattutto negli anni del terrorismo e della xenofobia che infetta l'Europa - Naïma capisce presto che un paese non è un tratto somatico e non si può ereditare.

 

Alice Zeniter è nata nel 1986, ha studiato teatro a Parigi e insegnato francese in Ungheria. Drammaturga e regista, ha rivelato il suo talento letterario precoce pubblicando il primo romanzo a soli sedici anni. L'arte di perdere (Einaudi, 2018) è la sua quarta prova narrativa e ha vinto il Prix Goncourt des Lycéens nel 2017.

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