...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.

Cardinale Bessarione

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Salvadori, Storia d'Italia


collana: Einaudi Storia
editore: Einaudi
data pubblicazione: 02/10/2018
pagine: XVIII - 576
prezzo: € 38,00
ISBN: 9788806232269
a cura di:
traduzione di:  
argomento: storia
formato: rilegato
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Massimo L. Salvadori

Storia d'Italia

Il cammino tormentato di una nazione. 1861-2016

 

Una nuova, importante, storia d'Italia: la storia di un Paese bloccato.

Dall'evoluzione dell'Italia unita fino ai primi anni Novanta del XX secolo emergono tre principali caratteristiche in un contesto che ha visto il succedersi di regimi opposti (il liberale, il fascista e il democratico-repubblicano). La prima: la contrapposizione delle forme di governo ha impresso alla storia del Paese un segno profondo di discontinuità. La seconda: in ciascuno dei tre tipi di Stato le principali forze di opposizione sono state considerate da quelle al governo come pericolosi soggetti «anti-sistema », a cui occorreva impedire l'accesso al potere. La terza: le classi politiche di governo e i ceti piú elevati nella gerarchia sociale hanno reagito arroccandosi in blocchi di potere oligopolistici o monopolistici. Infine, il venire meno di tali blocchi non ha prodotto né stabilità né la necessaria innovazione istituzionale.

Dall'evoluzione dell'Italia unita dalle origini fino ai primi anni Novanta del xx secolo emergono tre principali caratteristiche reciprocamente correlate in un contesto che ha visto il succedersi di tipi di Stato e di regimi politici (il liberale, il fascista, entrambi monarchici, e il democratico- repubblicano) opposti per le loro caratteristiche politiche e istituzionali. La prima è che la contrapposizione delle forme di governo ha impresso alla storia dello Stato un segno di profonda discontinuità. La seconda è che in ciascuno dei tre tipi di Stato le forze di opposizione d'impronta radicale sono state costantemente considerate dalle forze di governo come pericolosi soggetti «anti- sistema», ai quali occorreva sbarrare la strada al potere; e che le forze escluse dall'area del potere hanno individuato in quelle dominanti gli strumenti di classi dirigenti oppressive. Conseguenza è stata che per oltre centotrent'anni i sistemi politici hanno protratto la propria esistenza in una condizione di «eccezionalità »: l'impossibilità per l'opposizione di accedere alla guida del Paese. La terza caratteristica è che le classi politiche di governo e i ceti piú elevati hanno sistematicamente reagito arroccandosi in blocchi di potere oligopolistici (nei casi del regime liberale monarchico e di quello democratico-repubblicano) o monopolistici (nel caso del regime fascista) contro le forze ritenute non legittimate a governare. Il venir meno dei blocchi di potere agli inizi degli anni Novanta e il formarsi di schieramenti in competizione non ha prodotto né stabilità né la necessaria innovazione istituzionale.

 

Massimo L. Salvadori, nato a Ivrea nel 1936, professore all'Università di Torino, si è occupato di storia contemporanea e di storia del pensiero politico. Presso Einaudi ha pubblicato: Il mito del buongoverno. - La questione meridionale da Cavour a Gramsci (1960); Gaetano Salvemini (1963); Gramsci e il problema storico della democrazia (1970); Eurocomunismo e socialismo sovietico (1978), Dopo Marx (1981) e Storia d'Italia. Il cammino tormentato di una nazione. 1861-2016 (2018); e ha collaborato alla Storia del marxismoi

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