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Scalfari, L'allegria, il pianto, la vita

collana: Supercoralli
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2015
pagine: 152
prezzo: € 18,00
ISBN: 9788806228224
a cura di:
traduzione di:
argomento: narrativa italiana
formato: rilegato
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Eugenio Scalfari

L'allegria, il pianto, la vita


La natura piú profonda dell'uomo tende alla pace o alla guerra? Quale dei due sentimenti - il potere e l'amore - è quello che piú fa girare la ruota della vita? E come si colloca la politica tra queste spinte contrapposte? Un diario vitalissimo in cui si intrecciano i ricordi, le pagine dei libri piú amati, la passione per il mondo sempre accesa. Un vero e proprio zibaldone, avvincente e penetrante, scritto da uno degli intellettuali di riferimento del nostro tempo.

«C'è un momento nella vita in cui viene voglia di raccontare i propri pensieri, gli incontri, i desideri, le sofferenze, la gioia e la fatica del vivere, l'allegria e la tristezza. A me è venuto in mente da molto tempo e l'ho anche fatto nei libri che ho scritto e l'ho cercato in quelli che ho letto, ma non ho mai usato la forma del diario. Adesso, forse perché sono vicino alla fine del viaggio, quella voglia m'è venuta». Guardando ai grandi modelli classici, dagli Essais di Montaigne allo Zibaldone di Leopardi, Eugenio Scalfari compone con sapienza e fervido acume il suo breviario filosofico, personalissimo e universale. Il passato infatti è un deposito. Vive nella memoria, cambia con la memoria. Non è un cimitero, niente affatto, piuttosto una sorgente a cui attingere riflessioni, letture amate, aneddoti. Per la prima volta nella scrittura di Scalfari, è la forma letteraria del diario a dare scansione al pensiero. A essere registrati non sono tanto gli accadimenti, ma i mutamenti interiori generati dalla realtà intorno. L'insoddisfazione per la classe dirigente attuale, per esempio, e per il popolo che la seleziona ed elegge. L'esigenza di riaccostarsi a certi classici del pensiero politico, da Bakunin a Mazzini a Machiavelli. Ma anche il ricordo intimo di momenti dolorosi, privati e pubblici, che lo hanno portato al pianto. Un nuovo tassello di quel mosaico intellettuale che Eugenio Scalfari va disegnando libro dopo libro, tenendo fortemente insieme le diverse generazioni di cui è fatto il suo pubblico.

 

Eugenio Scalfari (Civitavecchia, 1924), dopo aver collaborato al «Mondo» di Pannunzio, è stato, nel 1955, tra i fondatori dell'«Espresso» che ha diretto dal 1963 al 1969. Nel 1976 ha fondato il quotidiano «la Repubblica», che ha diretto fino al 1996 e di cui oggi è editorialista. Tra i suoi libri ricordiamo: La sera andavamo in via Veneto. Storia di un gruppo dal «Mondo» alla «Repubblica» (Mondadori 1986, Einaudi 2009), Incontro con io (Rizzoli 1994), Alla ricerca della morale perduta (Rizzoli 1995), Il labirinto (Rizzoli 1998), La ruga sulla fronte (Rizzoli 2001, Einaudi 2010) e, con Giuseppe Turani, Razza padrona (Feltrinelli 1974, Baldini Castoldi Dalai 1998), L'uomo che non credeva in Dio (Einaudi 2008), Per l'alto mare aperto (Einaudi 2010 e 2011), Incontro con Io (Einaudi 2011), Scuote l'anima mia Eros (Einaudi 2011 e 2013), Dialogo tra credenti e non credenti (Einaudi 2013, con Papa Francesco), L'amore, la sfida, il destino (Einaudi 2013), Racconto autobiografico (Einaudi 2014) e L'allegria, il pianto, la vita (Einaudi, 2015). Con il Gruppo editoriale L'Espresso ha pubblicato, raccolti in cinque volumi, gli articoli scritti tra il 1955 e il 2004. Nel 2012 Mondadori ha pubblicato nei «Meridiani» La passione dell'etica. Scritti 1963-2012.

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